SULMONA – “Sbagliato assecondare negoziazioni con il Ministro Cartabia che siano al ribasso per una Città in dismissione. Il parlamento in vista dell’inizio dell’iter per l’esame degli emendamenti al milleproroghe sul differimento della chiusura degli uffici giudiziari abruzzesi, mantenga la stabilità della proroga per due anni come concordato nei territori e sulla quale i gruppi parlamentari ed i segretari di partito (specie quelli al governo) hanno il dovere di fare quadrato, come peraltro già promesso nella campagna elettorale delle amministrative di Sulmona del 2021. Solo chi non conosce l’attività e gli adempimenti di un ufficio giudiziario può avventatamente assecondare negoziazioni deleterie su ipotesi di minore durata. Due anni sono il minimo indispensabile per trovare la soluzione condivisa che dovrà essere adottata alla luce non delle malizie propagandistiche ma dei molti criteri della riforma rimasti purtroppo inattuati, ed in un arco temporale che non scada troppo a ridosso delle prossime elezioni con la paventata chiusura dell’ufficio a cavallo dell’insediamento del nuovo governo e del rinnovato parlamento come sarebbe con la proroga di un anno. Auspichiamo che la questione venga epurata da accordicchi di smembramento degli uffici giudiziari o da accorpamenti amministrativi che vedrebbero nella Provincia più territorialmente estesa e meno infrastrutturata come quella di L’Aquila un solo Ufficio Giudiziario sede dei capi degli Uffici. L’Abruzzo deve avere il tempo necessario per ridisegnare i confini delle circoscrizioni giudiziarie alla luce della attualità della qualità collegamenti infrastrutturali, del servizio pubblico locale per un accesso equanime alla Giustizia che, tra l’altro, possa anche finalmente risolvere la contraddizione dell’accessibilità prossimità degli Uffici tra Chieti e Pescara”.
Elisabetta Bianchi – Direzione Sulmona